Email
fondazionetrasparenza@gmail.com

Regionalismo differenziato: perplessità e cautele sulle attuali proposte

Il 15 gennaio è trascorso senza che accadesse nulla. Senza che il Governo avesse definito l’istruttoria sulle proposte di disegno di legge governativo sul regionalismo differenziato, prioritariamente su quelle elaborate dal Veneto e dalla Lombardia. Accadrà necessariamente alla scadenza del prossimo 15 febbraio prevista per la definizione delle Intese da perfezionare a cura dell’Esecutivo con le anzidette Regioni, Intese che si tradurranno nel disegno di legge governativo da sottoporre al voto delle Camere. Un appuntamento istituzionale molto importante, decisivo per il Paese dei prossimi dieci anni, soprattutto per la sua unità sostanziale e per la uniformità delle prestazioni essenziali esigibili dalla collettività nazionale. La particolarità è che la sostanza della decisione spetta al Governo in armonia con le singole Regioni interessate, atteso che l’Intesa – regolata similmente al comma 3 dell’art. 8 della Costituzione, che afferisce a quelle costitutive dei rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose – esclude ogni potere emendativo del Parlamento, chiamato a decidere a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Insomma, le due Camere potranno approvare o meno quanto convenuto istituzionalmente dal Governo con la Regione interessata. Nel caso di disapprovazione il disegno di legge governativo potrà essere ridiscusso dalle parti e dunque riproposto al giudizio della Camera e del Senato della Repubblica secondo l’anzidetta procedura rinforzata. Quanto appena descritto rappresenta il legittimo esercizio della potestas attribuita alle Regioni dalla Costituzione al comma terzo dell’art. 116.

Continua a leggere

Articoli correlati

Ricerca avanzata

Iscriviti alla nostra newsletter

Per restare sempre aggiornato sulle prossime iniziative della Fondazione

Petizioni online