In un lungo periodo di crisi profonda ove cresce il debito pubblico, arretra la crescita, la disoccupazione fa passi da gigante e i nonni assumono sempre di più la funzione datoriale, grazie alla quale i nipoti ricevono ancora la paghetta settimanale ritagliata dalle loro pensioni, occorre trovare i rimedi legislativi.
Quelle soluzioni che ricostruiscano il nuovo all’insegna dell’efficienza dei servizi pubblici, della diminuzione della pressione fiscale, allorquando questa abbia raggiunto il limite massimo della sopportabilità, della crescita occupazionale e del mercato produttivo, entrambi fermi al palo.
Il tutto con il massimo della tutela del welfare, sia previdenziale che assistenziale, arrivando a sacrificare – se necessario – la gratuità dei ceti più abbienti, richiamati a dare prova della solidarietà dovuta.