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Il predissesto dei comuni e delle province

Sommario:

1. Una contraddizione ideologica e in termini;
2. Il Parlamento dell’impunità;
3. La disciplina della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale;
3.1. Un’interdizione incidentale della Corte costituzionale;
4. L’indecisione e l’incoerenza della Corte dei Conti;
5. Un decreto ministeriale applicativo ad personas e irragionevole.

1. Una contraddizione ideologica e in termini
Il cosiddetto predissesto (meglio, il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale), introdotto definitivamente dal Parlamento appena sciolto (D.L. 174/2012, convertito con consistenti modifiche nella legge 213/2012), rappresenta un interessante istituto giuridico da approfondire, non fosse altro per le perplessità che suggerisce in relazione alla tutela dell’interesse pubblico che caratterizza, invece, l’esistenza nell’ordinamento del dissesto, cui il medesimo sembra volersi porre, più o meno correttamente, come rimedio/alternativa.

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